All'ombra della contraerea
La vastità spettrale apparve mesta in quella giornata ventosa e pesantemente greve di nuvole con tratti di pioggia e in quest’umida atmosfera, in uno strano silenzio rotto solo dagli scricchiolii dei rami degl’alberi morti, ci avventurammo muovendo i primi passi nel molle terriccio. Avevamo deciso di inoltrarci proprio in quel punto perché degli isolati edifici rettangolari, cubi di pietra con delle curiose arcate su un lato, quindi architetture che sembravano quasi essere uscite fuori da una tela di De Chirico, trovavano disordinatamente posto in mezzo alla foresta inanimata. Queste mute sentinelle erano ciò che rimaneva di robuste postazioni della seconda guerra mondiale sulla cui cima erano ospitati, all’epoca, dei cannoni di contraerea impiegati come sbarramento offensivo contro gli aerei da ricognizione o da bombardamento provenienti da Malta.
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